Il cibo nel corso dei secoli ha costituito una tendenza, ma anche lo specchio delle condizioni di vita della società in cui si vive. Parliamo spesso di cibo naturale, alimentazione tradizionale, ma esattamente in che consisteva l’alimentazione di coloro che sono vissuti in epoche precedenti alle nostre?
Nel passato l’alimentazione costituiva un grande problema, produzione di cibo e conservazione rappresentavano qualcosa di molto impegnativo rispetto ai giorni nostri. Proprio su questi principi e domande ci sono nate due realtà gastronomiche, ai margini del Vallo di Diano, che in poco tempo sono diventate due eccellenze, più volte premiate e riconosciute a livello nazionale ed hanno fatto della loro cucina tradizionale, fatta di antichi sapori ma nello stesso tempo di innovazione, il loro biglietto da visita. Stiamo parlando dell’Agroturismo Erbanito di San Rufo (SA) e della Locanda Severino di Caggiano (SA), due strutture recettive che possono essere dei veri e propri Testimonial dell’alta qualità e dell’agroalimentare salernitano.
Il primo lo troviamo ai margini dei monti del Corticato, sulla strada che porta sui Monti Albuni e nel cuore del Calore –Salernitano, condotto dalla famiglia Marmo, che da più di 100 anni gestisce la propria azienda agricola, estesa per piu' di 50 ettari immersi nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, nel 1998 ha convertito l'azienda in Agriturismo (Erbanito Agriturismo).
Immagine simbolo dell'agriturismo è nonna Raffaella, una donna dal sorriso ampio e dallo sguardo caldo, che ancora oggi si prodiga a fare il pane cotto a legna e a preparare la pasta che viene servita agli ospiti dell'agriturismo tutti i giorni. L’Erbanito (l’unico del Vallo di Diano) è uno dei 18 Agriturismi Campani inseriti dalla Confederazione Italiana Agricoltori, l'Associazione Agrituristica "Turismo Verde", insieme con la Camera di Commercio di Salerno, nell’iniziativa "Il mese dell'Agriturismo”, un viaggio per scoprire i sapori della tradizione contadina tra arte cultura e territorio nella provincia di Salerno e in Campania.
L’iniziativa, che si tenuta nel periodo compreso tra il 10 settembre e il 9 ottobre 2011, ed ha avuto l’obiettivo di accompagnare i visitatori lungo un viaggio negli agriturismi per scoprire i sapori della tradizione, attraverso la degustazione di menu tipici e, con specifici percorsi guidati, di conoscere i principali processi di produzione delle tipicità che contraddistinguono il nostro territorio come il vino, l'olio, l'ortofrutta, la zootecnia, l'agricoltura biologica e le altre realtà che caratterizzano le produzioni agricole. L’Erbanito è anche Fattoria Didattica, un'attività ricreativa per bambini e studenti di scuola media superiore realizzata all'interno dell'azienda agrituristica.
L’azienda è molto nota anche per i suoi formaggi (negli ultimi 5 anni sono premiati dallo STAPA Cepica come migliori formaggi) rigorosamente provenienti dal latte prodotto in azienda. Collegato alla struttura turistica c’e anche un maneggio per chi ama andare a cavallo o fare rodei, con un Team di Maestri di equitazione tra i migliori dell’Italia Meridionale.
L’altra eccellenza, la Locanda Severino, è situata nel suggestivo centro storico di Caggiano in un incantevole palazzo appartenente alla famiglia Cafaro e recentemente restaurato che risale ala seconda metà dell'Ottocento. La struttura si affaccia su un panorama di valli e monti davvero impagabile ai confine tra Campania e Lucania. In questa splendida cornice, ricca di storia, nasce Locanda Severino, il cui nome è un esplicito omaggio al retaggio familiare. Severino, infatti, è il soprannome con cui la famiglia Cafaro è conosciuta in paese. Gestori della stellata Locanda (Michelin 2011) sono i coniugi Pucciarelli. Lui, Franco Pucciarelli, dentista di professione, Lei, Milena Cafaro, insegnante elementare, ma entrambi da sempre appassionati per la gastronomia e amore incondizionato per il territorio, tanto che entrambi sono autori di libri di ricette di piatti tipici locali, soprattutto della tradizione caggianese, cucina derivante un’po’ da quella francese.
Ma qualcuno si chiederà, se solo la passione e l’amore, basta a far eccellere un’azienda a livello nazionale. Certo che no. Infatti la Locanda Severino ha alle spalle un'attivissima e funzionale azienda agricola, in cui il Dottor Pucciarelli, si avvale di persone esperte per produrre le colture base dei sui piatti: carciofi, melanzane e decine di altri ortaggi e sapori. Dell’azienda fanno parte anche un vigneto Aglianico e un secolare Uliveto, che producono un vino Rosso Aglianico di ottima qualità e il famoso olio, etichettato come “Il Caggianese”, che ha vinto nel dicembre 2010, il premio come miglior extravergine all’anteprima degli oli novelli organizzata ogni anno da Gianfranco Vissani.
Prodotto biologicamente in tre diverse tipologie, il denocciolato, l’aromatizzato al limone e l’extravergine che, servito sul pane, fa provare il gusto ed il piacere di un connubio antico, ormai dimenticato. Tutti gli ingredienti che compongono i piatti sono impreziositi da abbinamenti nuovi al palato che non stravolgono i sapori della tradizione, ma al contrario li esaltano. Cosa ha portato effettivamente queste strutture ricettive tra le eccellenze salernitane della ristorazione di qualità campana? Stando ai titolari, è stato oltre l’amore e tanti anni di lavoro, la valorizzazione e la tracciabilità delle produzioni tipiche del territorio ottenute, ove possibile, con tecniche di produzione eco-compatibili quali l’agricoltura biologica e la salvaguardia della biodiversità, della tutela dell’ambiente e della salute dei consumatori, attraverso il diffondere nella cultura della Dieta Mediterranea, della quale la provincia di Salerno è terra d’elezione. Le due aziende attuano da anni la certificazione dei prodotti che per loro è sinonimo di garanzia certificata, proprio come intendono l’assessore provinciale all’Agricoltura e l’on. Vito Amendolara, consigliere delegato per l’Agricoltura del governatore Stefano Caldoro, con il patto di ferro tra Consorzi di tutela e Corpo forestale dello Stato per la tutela delle produzioni a marchio Dop e Igp della Campania, al fine di contrastare il triste fenomeno della contraffazione e della pirateria in campo commerciale, che comporta un grave danno al settore agroalimentare.
MICHELE D’ALESSIO
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