Mercoledi 24, nell’ambito dell’esame del cosiddetto decreto legge “Milleproroghe” sono state soppresse le provvidenze editoria, con effetto retroattivo al 2009, per le sole imprese radiofoniche e televisive locali.
Di contro, sono state ri-confermate in toto e per le sole radio e giornali di partito, nonché, sotto forma di sgravi per i grandi gruppi editoriali, quali Repubblica, l’Espresso, Corriere, Mondadori, etc… etc…
Tutto questo per ottenere un risparmio annuo di soli 4 milioni di euro, si sono messi a rischio circa 1600 posti di lavoro giornalistico nel settore radiotelevisivo locale, un numero di giornalisti pari a quanti ne impiega stabilmente la RAI con un canone pubblico imposto a tutti i cittadini di svariate centinaia di milioni di euro.
Si sono tolti 4 milioni annui di contributi a circa 1000 imprese radiotelevisive locali, quando poi, le radio e i giornali di partito, da soli drenano fondi pubblici per diverse centinaia di milioni, per giornali che nessuno legge, radio che nessuno ascolta. Un esempio per tutti. La radio dei Verdi da sola prende circa 3 milioni di euro, quella dell’estrema sinistra circa 1 milione di euro, Radio Radicale circa 10 milioni di euro, etc… etc… ogni anno e tutti gli anni…
Le grandi lobby dell’informazione asservita al potere politico e ai politici, dall’estrema destra all’estrema sinistra passando per il centro, non hanno disdegnato un accordo trasversale per spartirsi i finanziamenti pubblici, a danno della SOLA emittenza radiotelevisiva locale.
Hanno scelto e con cura di penalizzare solo le centinaia di radio e televisioni locali che sul territorio assicurano rilevanti livelli di informazione locale, ognuna nella propria zona, solo perché piccole, numerose, frammentate sul territorio, ma soprattutto perché CREDIBILI, NON CONTROLLABILI, RICATTABILI e ASSERVIBILI agli interessi della politica.
Forse con questa loro mossa a sorpresa riusciranno nell’intento di tagliarci un pò le gambe, ma di certo non riusciranno a spegnere in noi la volontà di proseguire nel nostro ruolo di vera coscienza critica dell’informazione, fintanto godremo della fiducia, della credibilità e del sostegno di tutti voi. I nostri radioascoltatori.
La redazione giornalistica di RADIO ALFA
La cooperativa dei lavoratori |