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Donato Pica e la rinascita economica e sociale: “Bisogna pensare alle iniziative di carattere economico, alla imprenditorialità ai nuovi insediamenti”


19-02-2010

 

D: Dall’ultimo incontro che si è tenuto in Certosa a Padula, sono emerse diverse questioni che riguardano la rinascita economica e sociale.
R: Il resoconto dell’ultimo incontro avvenuto alla presenza dell’assessore regionale all’agricoltura Gianfranco Nappi, si riferisce all’attivazione oramai imminente del GAL che porterà su questo territorio risorse ingenti: oltre sei milioni di euro finalizzati a favorire una serie di iniziative di sviluppo sociale ed economico con un forte coinvolgimento della componente privata. Quindi si parla degli operatori a vario titolo, come si diceva, del contesto sociale economico e produttivo. E’ questo un sistema a livello della concertazione a livello locale che nonostante le difficoltà incontrate e a volte gli eccessi di municipalismo, è a mio giudizio però un sistema utile e vincente, perché mette intorno lo stesso tavolo i cosiddetti attori del processo di sviluppo locale, esalta il momento dell’autonomia della decisione per i territori, crea una sorta di protagonismo in maniera tale che poi sono le comunità ad individuare i percorsi i progetti le idee e le iniziative che si vogliono portare avanti con la contestuale assegnazione delle risorse finanziarie occorrenti.
D: Cosa allora bisogna tenere ben presente?
R: Bisogna tenere, a mio giudizio ben presente, un modello omogeneo e coordinato di sviluppo dell’area del Vallo di Diano che poi ha la sua familiarità storica geografica, insomma vi sono una serie di condizioni favorevoli abbiamo infatti dei giacimenti storici artistici, risorse ambientali e paesaggistiche prodotti tipici enogastronomici, tanti siti e monumenti di pregevole fattura e noi su questo dobbiamo costruire l’idea portante. Le varie misure che la regione Campania ha posto in essere vanno nell’unica direzione, cioè come dicevo, occorre che le comunità parlino di più, si capiscano si comprendano si confrontano sulle cose da fare. Quindi occorre insistere su questa direzione ma soprattutto occorre riconoscere le eccellenze e le peculiarità per cui, se noi individuiamo nelle Certosa di Padula, nella città museo di Teggiano, nelle Grotte di Pertosa del convento di Polla nelle bellezze che sono presenti a Sala Consilina, nelle risorse naturali di Montesano sulla Marcellana e mi fermo. Ma ci sono tanti altri posti, esempi che si possono fare, bene noi dobbiamo fare in modo che ciascuno di questi poli di attrazione abbia un riconoscimento da parte di tutti e poi abbia un interscambio scambiando delle energie e risorse che sono a nostra disposizione.
D: Quali sono altri fattori che non devono essere trascurati?
R: Non trascuriamo da ultimo ma non per ultimo, l’aspetto delle formazione e della creazione di percorsi di alta professionalità. Ho sempre pensato di individuare, ad esempio, in uno di questi monumenti la sede di un istituto di alta formazione anche universitario così da creare un movimento notevole, avremmo un indotto importante in tutti i sensi delle attività connesse con l’economia. Quindi dobbiamo ragionare in questo modo ma dobbiamo cercare di stare insieme e di progredire insieme.
D: Formazione e professionalità: un connubio imprescindibile che trova spazio in un territorio come il Vallo di Diano. 
R: Intanto abbiamo un evento di forza che è rappresentato dalla contiguità del tratto autostradale Salerno - Reggio Calabria e questo ci potrà giovare non poco, soprattutto nel momento in cui, saranno completati e consegnati i lavori di ammodernamento e ampliamento della rete stessa. E poi abbiamo una serie di presidi e di uffici di servizi di primaria importanza che, meritano una integrazione per quel che concerne le finalità e le funzionalità degli stessi. Nello specifico faccio riferimento alla Sanità, agli ospedali ai servizi sociali agli uffici giudiziari, ci sono molte polemiche sui tagli e ridimensionamenti che vengono operati nel campo della scuola, insomma ci dobbiamo battere innanzitutto affinchè l’organizzazione primaria di base dei cittadini non venga scalfita anzi possa essere riconvertita, migliorata e meglio qualificata.
D: Qual è allora il passo successivo?
R: Bisogna pensare alle iniziative di carattere economico, alla imprenditorialità ai nuovi insediamenti, cioè a un quadro ampio e complessivo di valenza strategica, dove trova il suo riferimento le politiche e le scelte di livello provinciale e nazionale.
Antonella Citro
          



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