Le agevolazioni del bando 2003 rese disponibili dopo un lungo contenzioso giuridico-amministrativo. di Imma Belmare Ammontano a 183,4 milioni le agevolazioni del 17° bando 2003 del settore industria della legge 488/92, l’intervento nazionale più utilizzato dagli imprenditori del comparto dell’industria, dei servizi, del commercio, del turismo, dell’artigianato per lo sviluppo di investimenti attraverso la fruizione di "contributi a fondo perduto". Una dote che in Campania attiverà investimenti per un ammontare di circa 322,502 milioni, creerà 6.758 nuovi occupati e andrà a finanziare 314 progetti (le richieste erano state 2.345, e 1.654 avevano superato l’esame istruttorio). Questi, in sintesi, i risultati pubblicati dal ministero delle Attività produttive riguardanti la graduatoria relativa alla Campania unica regione ancora mancante all’appello. La formazione dell’elenco delle beneficiarie era stata infatti interrotta dal Map a seguito di una ordinanza del Tar, che aveva sospeso l’efficacia della delibera della Giunta regionale (n. 2840 dell’8.10.2003) di individuazione dei "criteri di priorità regionale", necessari per la definizione della graduatoria campana del bando industria per l’anno 2003. Come si ricorderà due Comuni (San Pietro al Tanagro e Polla), la comunità montana di Vallo del Diano e due aziende (V.D. B. SpA e Consorzio Centro Sportivo Meridionale Bacino Salerno 3) avevano presentato al Tar la richiesta di annullamento del decreto del ministero del 12.11.2003 che approvava le proposte campane relative ai suddetti "criteri di priorità regionali", ottenendo la sospensione della attività istruttoria del ministero. I ricorrenti avevano impugnato la delibera non solo perché questa aveva confermato i criteri di priorità utilizzati per i bandi precedenti senza tener conto delle trasformazioni avvenute, ma soprattutto perché non si erano rispettate le norme statutarie, che demandano in via esclusiva al Consiglio il potere di proposta nei confronti del ministero delle Attività Produttive relativamente alla 488. Per sanare l’empasse, il Consiglio regionale della Campania, su iniziativa dell’assessore alle Attività Produttive, Gianfranco Alois, con apposita delibera (n. 290/1 del 23.11.04) aveva ribadito i contenuti della delibera di Giunta, sbloccando così la situazione. Lo scorso 23 dicembre, con decreto pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» numero 1 del 3 gennaio 2005, il Map, ha approvato la nuova proposta della Campania per i criteri di priorità e ha approvato con decreto del 14 gennaio 2005 le graduatorie. Delle 314 domande agevolate il 37,9% (119) sono relative a iniziative localizzate nella provincia di Napoli, il 33,1% (104) riguarda le proposte che si svilupperanno nei comuni casertani, il 17,2% (54) sono progetti relativi al salernitano, il 6,4 % (20) al beneventano e il rimanente 5,4% (17) riguarda i progetti presentati dagli imprenditori avellinesi. Analizzando le dimensioni aziendali dei beneficiari, emerge che prevalgono le imprese "piccole", pari al 90,1% del totale, corrispondenti a 283 iniziative, di cui il 36% (102) ha sede a Napoli, il 35% (99) a Caserta, il 16,6% (47) a Salerno, il 7,1% (20) a Benevento ed il rimanente 5,3% (15) ad Avellino. Le aziende di medie dimensioni beneficiarie sono il 3,8 % del totale, essendo pari a 12 unità produttive, di cui il 66,7% (8) a Napoli, il 16,7% (2) a Caserta, la stessa percentuale, 16,7%, a Salerno (2) e nessuna ad Avellino e Benevento. Sono, infine, pari al 6,1% le strutture di grandi dimensioni ammesse ai contributi, corrispondenti a 19 aziende, di cui il 47,4% (9) a Napoli, il 26,3% (5) a Salerno, il 15,8% (3) a Caserta, il 10,5% (2) ad Avellino, nessuna a Benevento. Per quanto concerne i settori di attività, predomina il settore manifatturiero, dove operano il 72,9% dei beneficiari, pari a 229 unità, di cui 85 (37,1%) sono napoletane, 81 (35,4%) casertane, 38 (16,6%) salernitane, 14 (6,1%) beneventane, 11 (4,8%) avellinesi. Il rimanente 27,1%, appartiene al comparto dei servizi ed è rappresentato da 85 imprese con la seguente distribuzione geografica: 34 con sede a Napoli (40%), 23 a Caserta (27,1%), 16 a Salerno (18,8%), 6 ad Avellino (7,1%) e 6 a Benevento (7,1%). Infine, circa la ripartizione provinciale dei contributi, al primo posto si collocano le imprese che si localizzeranno nella provincia di Napoli (con il 37,1% delle agevolazioni), seguite da quelle casertane (31,6%), da quelle salernitane (19,2%), da quelle che avranno sede nell’avellinese e per ultimo, da quelle che hanno scelto i territori di Benevento. L’assessore Alois dichiara: «La conclusione della vicenda è importante per molti imprenditori campani, i quali, nonostante i tagli delle risorse statali destinate, continuano a fare un forte affidamento sulla legge 488 quale intervento di sostegno».
Fonte: ilsole24ore |