L’assessore Giuliano: «Spettacolo indecoroso»
Non si fermano, nel centro sinistra ed in particolare nel Pd, le polemiche sulle modalità che hanno portato alla elezione della nuova giunta della Comunità Montana Vallo di Diano. L'ex vice presidente dell'ente, Paolo Imparato, chiede che il nuovo esecutivo si dimetta. E che ci sia, inoltre, l'azzeramento dei governi in tutti gli enti comprensoriali valdianesi per poi procedere, per ciascun ente, alla elezione dei nuovi vertici sulla base di precisi accordi da raggiungere con la partecipazione dei rappresentanti di tutte le correnti del Pd. «Non si può accettare -afferma- che dalla nuova giunta della Comunità Montana resti fuori chi, come me, ne ha fatto parte per anni, realizzando opere, per milioni e milioni di euro, che hanno creato nel territorio sviluppo economico ed occupazione». E, riferendosi a quanto sta avvenendo nel Pd del Vallo di Diano, Imparato aggiunge che c'è bisogno di un cambiamento al fine di poter riaprire un sereno dibattito tra le diverse correnti. Per la cronaca c'è da dire che alcuni esponenti del Pd starebbero per passare nel centro destra. E fra essi ci sarebbe anche Paolo Imparato. Il quale, però, smentisce decisamente. «Resto nel Pd, coerentemente con le mie idee. Ma, nello stesso tempo, sono molto critico su come una parte del Pd si è comportata all'assemblea generale della Comunità Montana. Contestualmente esprimo l'auspicio che ci sia un ripensamento da parte di tutti in maniera da riportare all'interno del partito quella unità indispensabile per operare nell'interesse del territorio». Intanto, sempre sulla tempestosa seduta dell'assemblea generale della Comunità Montana che portò, lo scorso 13 gennaio, alla elezione della nuova giunta, si registra un intervento anche da parte dell'assessore provinciale alle Infrastrutture, Rocco Giuliano. «Si è trattato di una elezione con la quale -afferma- è stata scritta una brutta pagina perché non solo lo spettacolo a cui si è assistito in aula è stato indecoroso, ma anche per le scelte compiute, non nelle persone, che sono di alto spessore amministrativo, ma nel metodo perseguito e non condiviso». giu.lap.
Giuseppe Lapadula
tratto da: www.ilmattino.it |