È allarme incidenti in tutto il Vallo di Diano. Domenica scorsa a Polla lo scontro mortale in cui ha perso la vita Giulio Innelli, e meno di una settimana fa Pasqualina Pagnotta, di 72 anni, è stata travolta mentre camminava a Sassano. Ultimi episodi di una lunga striscia di fatti che insanguinano le strade di questa parte della provincia. Sotto accusa gli automobilisti, che come è capitato a Sassano, non si fermano neppure a prestare i soccorsi, ma anche la poca sicurezza delle strade. A cominciare dalla Statale 19. Allarme rilanciato anche dal nuovo comandante della Compagnia dei carabinieri di Sala Consilina, Domenico Mastrogiacomo, che si è detto molto colpito proprio dalla frequenza con cui si violano le norme della strada e si moltiplicano grandi e piccoli incidenti automobilistici: «Qui - ha detto - si registrano troppi morti». Sono tantissimi gli incidenti mortali della strada verificatisi, nel Vallo di Diano. Fra le cause, innanzitutto la velocità, troppo spesso molto al di là dei limiti consentiti e, per di più, persino sui tratti stradali che attraversano i centri abitati. Non a caso, fra le vittime, i più numerosi sono i pedoni, a volte investiti anche sulle strisce pedonali. Ma anche il sempre più crescente numero di automezzi in transito è all'origine del fenomeno. Ciò a fronte di una rete viaria che avrebbe bisogno di interventi di ristrutturazione soprattutto nelle aree più trafficate. A cominciare dalla Statale 19, che attraversa, in tutta la sua lunghezza, il Vallo di Diano. In alcuni tratti andrebbe assolutamente allargata e, dove ciò non è possibile, è necessario istituire il senso unico. È il caso, per fare un solo esempio, del tratto che coincide con via Matteotti, nel centro urbano di Sala Consilina, dove spesso si registrano interminabili ingorghi e, purtroppo, incidenti anche gravi. La reazione si registra, purtroppo, solo quando ci scappa il morto. È allora che c’è una mobilitazione nell’opinione pubblica e negli amministratori. Proprio da uno dei tanti tragici incidenti, quello del 24 aprile del 2007 quando perse la vita un ragazzo di Sala Consilina di soli 20 anni, Giovanni Cafaro, è nata l’associazione «La stanza di Giò» promossa dai genitori della vittima sia per diffondere fra gli utenti della strada la cultura della sicurezza che per essere vicina ai parenti di chi perde la vita. L'associazione è stata presentata alla presenza del nuovo comandante dei carabinieri, capitano Domenico Mastrogiacomo che ha sottolineato come, nei suoi primi due mesi di lavoro ciò che più lo ha colpito è il fatto che nella popolazione locale c'è scarsa cultura della sicurezza stradale. «La circolazione stradale è disastrosa», ha detto citando, a riprova, l'enorme numero di contravvenzioni elevate dai carabinieri nelle ultime settimane.
GIUSEPPE LAPADULA
tratto da: www.ilmattino.it |