Ben 236 Beni storico-culturali suddivisi per sistema storico religioso e di difesa, architettonico ed archeologico, rurale e museale.
Almeno 109 siti di intersse ambientale e naturalistico (geositi e biositi).
Circa 231eventi sociali (sagre, fiere, rivisitazioni storiche, tradizionali.).
Questi alcuni numeri del patrimonio storico, ambientale e culturale presente nel Vallo di Diano.
I risultati sono emersi dal rilevamento effettuato nell’ambito della ricerca appena pubblicata “La Dotazione Territoriale del Vallo di Diano - lo studio dei luoghi attraverso la misura delle risorse tangibili e intangibili”, curato da Carmine Vitale, Maurizio Cocilova e dalla ricercatrice presso il dipartimento di Statistica dell’Università Federico II di Napoli Maria Iannario, nell’ambito del Progetto del P.I. Certosa di Padula “Agenzia per lo sviluppo del Vallo di Diano: Sviluppo sostenibile nella filiera turistico-culturale”, affidato dalla Comunità Montana Vallo di Diano, alla RTI Mercury – Leader – Enco.
L’indagine e le elaborazioni statistiche volte a definire l’insieme dei beni presenti nel territorio, dal punto di vista storico-culturale, ambientale e sociale, tramite l’uso di indicatori ha permesso di ideare e costruire tre indici di attrattività (storico-culturale, ambientale e sociale) per ogni Comune del Vallo di Diano e il relativo valore medio delle proprie risorse tangibili ed intagibili.
La media dei tre indici di attrattività definisce l’Indice di Dotazione Territoriale che esprime la qualità e la quantità del patrimonio di risorse endogene che un territorio può offrire ai suoi ospiti (residenti, visitatori, turisti).
I risultati rilevano che il Vallo di Diano è sede di innumerevoli risorse di qualità che lo connotano come area di pregio sia culturale che ambientale.
Tuttavia, l’indice di attrattività ambientale e sociale in alcuni comuni assume valori talvolta scadenti. L’analisi ha ribadito l’assenza di un sistema coordinato di servizi volto alla fruizione dei beni presenti nel territorio. La maggior parte dei beni culturali presenti nei nuclei storici dei paesi del Vallo di Diano si ritrovano in uno stato di abbandono con conseguente degrado e buona parte dei beni rurali rilevati sono abbandonati. Sono presenti delle reticenze sul piano dello sviluppo sociale, prevalentemente orientato all’attivazione di manifestazioni religiose di scarso riconoscimento internazionale e nazionale.
L’esigenza emersa è il miglioramento del coordinamento dei servizi, attraverso una valorizzazione dei beni in maniera intermodale e multitematica, e l’implementazione ed il potenziamento del turismo scientifico, scolastico e ricreativo. |