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Caggiano, veglia di Natale contro la discarica


24-12-2007

Non c’è immondizia per le strade del capoluogo nè delle altre città della provincia. ma l’emergenza rifiuti tocca da vicino l’area salernitana per gli interventi che dovranno essere adottati. C’è aperto il fronte di Caggiano dove la Provincia ha deciso di aprire il sito di ecoballe. E sta per aprirsi un altro fronte. Sarebbe la località Piano di Mandrano a Padula, area del demanio militare, scelta per una seconda discarica. La gravità del momento a livello regionale è testimoniato dall’intervento dei parroci di Napoli che scendono in campo contro il disastro ambientale che si sta consumando. Ma vediamo con ordine. LA PROTESTA DI CAGGIANO. Consiglio comunale infuocato svoltosi alla presenza anche dei sindaci e di amministratori dei comuni lucani di Vietri di Potenza, Savoia di Lucania e di Sant'Angelo Le Fratte che confinano direttamente con la zona di Serre Arenosa, individuata dalla Provincia di Salerno come discarica provinciale. Voto unanime contro l’apertura del sito. Per varie ragioni: la zona scelta è a rischio sismico di prima categoria; ci sono fenomeni di carsismo e franosi. «La delibera del Consiglio provinciale - ha detto il sindaco di Caggiano, Giovanni Caggiano - ha numerose lacune tecniche nell'individuazione del sito, senza considerare la inopportunità di un provvedimento adottato senza alcuna concertazione con le autorità locali. «La Provincia di Salerno - hanno aggiunto gli amministratori lucali - non può pensare di risolvere i problemi dei rifiuti trasferendoli nella nostra regione, ci opporremo con tutte le nostre forze, e la veglia di Natale la trascorreremo a Serre Arenosa». Ribatte l’assessore provinciale all’ecologia Angelo Paladino: «Il Consiglio provinciale ha approvato all'unanimità la decisione. Sappiamo bene che l'area confina con un'altra regione, ma questo non significa che una provincia non può utilizzare delle aree solo perché confinano con altre regioni». E questa mattina, intanto, l'assessore provinciale Angelo Paladino ed il presidente della Provincia di Salerno Angelo Villani saranno ricevuti a mezzogiorno dal prefetto di Napoli Alessandro Pansa. «Non conosco il motivo di questa convocazione- ha aggiunto Paladino - ma non vorrei che ci chiedessero altri sacrifici. La provincia di Salerno ha già dato». LA SECONDA DISCARICA A PADULA. Il motivo della convocazione è forze legato alla decisione, adottata di concerto da ministero della Difesa e commissariato regionale, di utilizaare l’area del demanio militare di Piano di Mandrano nel comune di Padula, per aprire il secondo sito. L’area è a 1200 metri sul livello del mare ad almeno dieci chilometri dalla prima abitazione. Un luogo in via di dismissione da parte dell’Esercito. L’assessore Paladino mette le mani avanti: «Se Pansa vorrà ufficializarci questa decisione, sarò il primo a mettremi davanti ai carrarmati per impedirla». CDR VERSO IL NUOVO BLOCCO. Stamane gli impianti potrebbero fermarsi causa mancato pagamento degli operai: esasperati, stremati dagli straordinari, non sono stati pagati dal gestore Fibe il 21 dicembre. Lo stop definitivo dei Cdr è questione di giorni, avvertono i tecnici. Le ecoballe, scodellate dai Cdr, vengono infatti stivate negli impianti, in ogni buco possibile. Il primo sito apribile per ospitare, temporaneamente, l’immondizia compattata dai Cdr è quello di Casalduni, Benevento: non prima di mercoledì. I PARROCI DI NAPOLI IN CAMPO. Chiese assediate dai rifiuti, i parroci si mobilitano a Napoli. Ieri sera a Barra gli abitanti hanno dato vita a un blocco stradale, rivoltando e incendiando i cassonetti. I roghi preoccupano i parroci. «Sabato sera, mentre celebravo la messa, hanno incendiato i cassonetti che si trovano di fronte alla chiesa, in particolare le campane per la raccolta differenziata. Il fumo era così da denso che non si riusciva più a respirare - dice don Franco Perna, della chiesa di Santa Maria della Consolazione, a San Giovanni a Teduccio - Nella messa della domenica (come già nella lettera che ho scritto alle famiglie per Natale) ho chiesto a tutti di non bruciare i rifiuti e, soprattutto, di spiegare ai bambini quanto questi siano dannosi». Ma frenare la rabbia della gente non è facile, la sfiducia avvelena come la diossina. Durissima l’analisi di don Gaetano Romano della parrocchia dell’Immacolata di via Ferrante Imparato: «Il problema ci assilla da un paio di anni. Mi sembra che in questo caso ci sia una volontà criminale di dare una brutta immagine della città in un periodo in cui arrivano i turisti, e tornano gli emigrati. C’è dietro questa continua emergenza una volontà diabolica». E don Alfonso Farina, parroco della chiesa di San Luca di Arco Felice spiega: «Quello dei rifiuti è un dramma con il quale continuiamo a confrontarci».

Rocco Colombo
tratto da: www.ilmattino.it



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