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Il lungo incubo di Ippolito, il medico del Sert


06-12-2007

La notizia della scarcerazione di Luca Ippolito, medico in servizio presso il Distretto sanitario di Polla, ha fatto tirare a tutti, a sant'Arsenio, un profondo sospiro di sollievo. Conosciuto e stimato da tutti, nessuno, infatti, in paese, ha mai pensato per un attimo che il noto professionista potesse veramente avere a che fare con una storia così inquietante. Secondo il quadro accusatorio formulato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza, il medico sarebbe stato responsabile del furto di metadone effettuato presso il Sert dell'ospedale di Sant'Arsenio dove il professionista ha prestato servizio fino a due anni fa, per consegnarlo nelle mani di Rosa Langone la quale poi, a sua volta, lo avrebbe dtao ai trafficanti in cambio di hashish. Per i suoi concittadini Luca Ippolito «è una persona che non sarebbe capace di fare del male a una mosca». «Ora, però, il mio assistito è un uomo distrutto- dice il suo avvocato Antonio Capozzolo- Per due giorni è stato additato come un ladro, un furfante che rubava dall'ospedale il metadone per cederlo ai suoi complici, membro di una imponente organizzazione criminale. Giustizia, per ora, invece è stata fatta- ha continuato l'avvocato Capozzolo- e sono convinto che è stato il padre buonanima che lo ha aiutato da lassù». Piange, l'avvocato Capozzolo quando, con forza, cerca di spiegare la completa estraneità del suo cliente sui fatti contestatigli. Luca Ippolito, figlio di un ex consigliere provinciale che è stato anche il presidente dell'ordine forense di Sala Consilina, incensurato, rappresenta uno dei tanti "casi giudiziari" che si registrano in Italia. «Sono andati alle tre di notte in casa sua- continua l'avvocato Capozzolo- e con il mitra puntato alla schiena gli hanno fatto togliere il pigiama e lo hanno portato in galera come un ladro incallito. Per fortuna giustizia è stata fatta e per questo devo dare atto al gip Di Benedetto del suo equilibrio e della sua professionalità riconoscendo che tra il mio cliente e l'ambiente criminale non c'è nessun collegamento. E' vero che quando era in servizio al Sert in qualche occasione ha dato del metadone ad una indagata coinvolto nella vicenda, ma lo faceva in qualità di medico in quanto la stessa, cliente del Sert, era una tossicodipendente fornita di tutte le previste prescrizioni. Cosa ne poteva sapere il mio cliente se questa signora, poi, vendeva ad altri il metadone in cambio di hashish? Ecco- conclude l'avvocato Capozzolo- prima di procedere ad un arresto, sarebbe bene andarci con i piedi di piombo, perché le ferite che si arrecano ad una persona innocente, come è il caso del dottor Ippolito, è difficile rimarginarle». ro.co.

tratto da: www.ilmattino.it



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