Per tre anni costretto a versare la somma di tremila euro al mese per “non avere fastidi”. A tanto era stato costretto uno dei numerosi professionisti del Vallo di Diano vittima delle vessazioni di un noto pluripregiudicato di Sala Consilina, P.D. di 46 anni, il quale grazie alla sua fama di “duro” e vantando conoscenze con esponenti di clan camorristici dell’area napoletana, non aveva esitato ad imporre “il pizzo” a professionisti e commercianti del Vallo di Diano, i quali pur di non avere fastidi accettavano l’esborso della “tassa” imposta loro dal pregiudicato.
Tutto questo sino a stamattina, quando le manette dei Carabinieri sono scattate intorno ai polsi dell’uomo il quale, mostrandosi sorpreso per l’arresto, non ha opposto resistenza.
Come consuetudine un breve passaggio alla Caserma dei Carabinieri per gli atti e le foto segnaletiche e poi trasferimento al carcere di Sala Consilina, con cessazione delle attività estorsive e liberazione del peso del pizzo da parte dei soggetti sottoposti ad estorsioni.
Numerose le vittime del reato stimano i Carabinieri, che in tre mesi di serrate indagini coordinate dal Dr Carmine OLIVIERI della Procura della Repubblica di Sala Consilina, hanno disegnato un quadro probatorio che disegna un Vallo di Diano non solo vittima dell’usura ma anche delle estorsioni.
Ed a fronte di ciò nessuna denuncia. C’è voluta la conoscenza dell’ambiente e l’iniziativa dei Carabinieri del Nucleo Operativo di Sala Consilina per l’avvio delle indagini. Il rapporto alla Procura, la richiesta della custodia cautelare ed oggi l’esecuzione dell’ordinanza firmata dal GIP dott.ssa Rosaria MORRONE. Procura e Carabinieri invitano le vittime dell’estorsore a denunciare gli episodi di cui sono rimasti vittima garantendo loro l’anonimato ed ogni protezione.
tratto da: www.salernonotizie.it |