Stamane nel corso dell’udienza del processo Chernobyl sullo sversamento di materiale illecito in provincia di Salerno e più in esteso in Regione Campania e altre regioni confinanti del Sud Italia, sono stati ammessi come parte civile gli enti e le associazioni che hanno fatto formale richiesta al Giudice per l’udienza preliminare che ha invece rigettato le richieste avanzate dall’associazione ISDE medici per l’ambiente e il partito di rifondazione comunista. Va precisato che il giudice ha accettato la richiesta di parte civile di tutti i comuni del Vallo di Diano che stamane in sede di udienza hanno fatto formale domanda. In aula inoltre si è registrato anche un piccolo giallo inerente la richiesta di costituzione di parte civile dell’imprenditore agricolo Mario Codante di Montecorvino Rovella per il quale, a quanto è risultato, non è stata rinvenuta la procura speciale tra gli atti. Presente in aula anche una delegazione di Legambiente Campania accompagnata dal suo presidente Michele Buonomo. Una volta costituite le parti, il Gup Zarone ha aperto la discussione. Il Pubblico Ministero a questo punto ha richiesto al GUP il rinvio a giudizio di tutti i 39 indagati accusati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di delitti ambientali inerenti il traffico illecito di rifiuti speciali, il danneggiamento aggravato, la gestione illecita di rifiuti inquinanti dispersi nell'ambiente, il disastro ambientale, falso e truffa aggravata ai danni di enti pubblici. Il giudice Zarone ha poi ascoltato le osservazioni di alcuni avvocati della difesa e infine ha indicato la data della prossima udienza che si celebrerà il 20 febbraio sempre presso il Tribunale di Salerno nel corso della quale verranno sentite le discussioni inerenti le residue posizioni degli indagati. A questo punto prosegue l’iter processuale per scoprire e conoscere finalmente la Verità sulle politiche criminali che pongono l’attenzione sull’ambiente che vanno sotto il nome di ecomafia.
Antonella Citro
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