Domani per Edmondo Cirielli è il giorno dell’addio. A meno di colpi di scena dell’ultim’ora, il consiglio provinciale dovrebbe approvare la sua decadenza da presidente di Palazzo Sant’Agostino per incompatibilità.
In un’intervista ad ampio raggio sul Corriere del Mezzogiorno il parlamentare Pdl pronto a ricandidarsi traccia un bilancio, anche sentimentale, dei tre anni trascorsi alla guida dell’ente.
Parla di De Luca e dell’occasione mancata di fare squadra per lo sviluppo del territorio ma anche dell’«ingrato» Antonio Cammarota e dei trentadue assessori nominati.
Di Antonio Iannone che prenderà il suo posto dice: «Medierà più di me»
Che cosa lascia a metà? la domanda di Gabriele Bojano del Corriere del Mezzogiorno a Cirielli:
«Avrei voluto fare la gara d’appalto per la pista dell’aeroporto, siamo riusciti ad avere 18 milioni di euro dalla Regione e 22 dai Pon ma non possiamo spenderli, sono bloccati. E poi l’altro grande cruccio è il termovalorizzatore, la colpa se non siamo andati avanti non è solo di De Luca ma dell’indifferenza, se non aperto boicottaggio, da parte dello Stato»
Su Salerno Cirielli dice: «Salerno è una città bellissima e dal punto di vista dell’immagine il sindaco De Luca ha giocato un ruolo positivo per la città e anche per la provincia. Salerno città efficiente è servita anche alla provincia».
Ma poi racconta di un altro rammarico per il mancato gioco di squadra con De Luca
«Purtroppo - dice Cirielli - fin dall’inizio si è creata una freddezza. Lui in campagna elettorale andava dicendo che se vincevamo noi avrebbe vinto la camorra. Io ho dato qualche segnale di apertura, ho provato a collaborare ma inutilmente. Lui dialoga solo con le persone che gli ubbidiscono, non accetta il confronto alla pari con le istituzioni. Sicuramente questa distanza ha nuociuto». Fonte Corriere del Mezzogiorno
tratto da: www.salernonotizie.it |