Vorrei ricordare a qualche cittadino che in buona fede pensa che dalle trivellazioni petrolifere la nostra comunità possa ricavarne un qualche guadagno,che le multinazionali non sono enti di beneficenza,basta scorrere le vicende di alcune di esse per esempio la Coca Cola,la Nestlè,la Dal Monte,la Chiquita, la Philip Morris la Esso,l Texaco, la Schell per fare qualche nome,e vediamo che la loro storia economica si fonda sullo sfruttamento del lavoro,del territorio, dell’ambiente, sulle collusioni con i poteri dittatoriali, che hanno oppresso nel sangue ogni tentativo legittimo di libertà dei propri popoli, ai quali non è mai andato un briciolo di benessere,come è capitato in Birmania,in Nigeria e ogni altra parte del mondo ove si poteva scavare un pozzo di petrolio, le proteste ovunque sollevate non sono servite a niente perché il potere economico delle multinazionali è così grande al punto da condizionare le scelte politiche dei governi. Noi siamo stati vittime di ciò, e in qualche maniera anche corresponsabili,,avendo per quasi un secolo vissuto un consumismo esagerato,non abbiamo mai pensato nemmeno lontanamente che le risorse come l’acqua,o il petrolio o il gas potessero un giorno esaurirsi; questi temi .nei paesi del nord Europa,sono stati tenuti da sempre in debito conto ,al contrario di quanto è avvenuto nei paesi fortemente industrializzati,sia in America che in Europa in particolar modo in Italia..Ma ciò che è stato è stato,occorre però che gli errori del passato ci orientino meglio per il futuro,perciò ci rivolgiamo a chi ci amministra, a tutti i livelli, invitandoli ad astenersi dal firmare qualsiasi autorizzazione,relativamente alle attività di rilevamento di eventuali risorse petrolifere nel nostro vallo, la nostra area è compresa tra due parchi,essa non è a vocazione industriale,immaginate cosa diventerebbe con la presenza di un pozzo petrolifero,non è minimamente pensabile una roba del genere ,ma nemmeno se ci fosse una suprema ragion di stato,.Provate a chiedere agli amici della Val d’Agri di Viggiano e zone limitrofe,che hanno vissuto sulla loro pelle questa iattura,chiedete loro che resta della loro terra e quali ricchezze hanno accumulato.
Studi precisi sono arrivati alla conclusione che fra 50 0 60 anni le risorse petrolifere saranno esauste,e perciò anche se in ritardo i governi debbono pensare ai programmi di energizzazione con fonti alternative,perciò non consentiamo alle multinazionali di spremere la natura fino alla fine,tutti insieme cerchiamo di salvare quel poco che resta e avremo fatto cosa buona per le future generazioni,
Maria Stabile
Presidente Consiglio Comunale di Sala Consilina |