Ieri mattina al tribunale di Sala Consilina è entrato nel vivo il processo penale scaturito dalla maxi operazione antidroga denominata “Agorà” che nel 2007 permise ai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sala Consilina di sequestrare più di duecento grammi di eroina ed un ingente quantitativo di cocaina pari a più di mille dosi di sostanza stupefacente pronta presumibilmente per essere consumata e immessa sul mercato. Dinanzi al collegio giudicante presieduto dal presidente del tribunale Luciano Santoro e dai due giudici a latere Giglio Cobuzio e Lombardi alle prime battute della fase istruttoria ha deposto in qualità di testimone dell’accusa il maresciallo Piantanida uno degli ufficiali dell’Arma operante che ha ricostruito la vicenda giudiziaria attraverso pedinamenti, appostamenti e controlli effettuati. Prossimo appuntamento in aula sarà il 24 settembre prossimo quando continuerà l’escussione del maresciallo Piantanida e verrà escusso pure un altro ufficiale dell’Arma, l’appuntato Bennici. All’epoca dei fatti la locale Procura della Repubblica emise numerose ordinanze di custodia cautelare che hanno trascinato in aula 19 imputati tutti accusati di detenzione acquisto trasporto cessione e spaccio di sostanza stupefacente, presunti membri di una rete che si sarebbe servita di un linguaggio criptico per smerciare e trafficare con assoluta tranquillità la droga. Centinaia di intercettazioni ambientali e telefoniche appostamenti e pedinamenti supporterebbero la tesi di colpevolezza degli inquirenti e il linguaggio misterioso, quello tipico dei ragazzini di scuola elementare, sarebbe un esempio di depistaggio e chiusura a un ambiente di pochi eletti. “Tale codice consisteva nello scomporre in sillabe la parola, anteponendo a ciascuna sillaba il prefisso PE”, come si legge nell’ordinanza di custodia cautelare, “in altre conversazioni l’avvenuto approvvigionamento in zona viene definito con il termine zizì o in espressioni come tanti saluti da zizì oppure ti manda tanti saluti mia zia”. Un processo che fa discutere e divide il civico consesso locale perché oggetto della questione è una delle emergenze sociali più diffuse, la droga, che ha investito non poco il Vallo di Diano negli ultimi anni, un processo in cui non si escludono clamorosi colpi di scena.
Antonella Citro
|