Appello alla mobilitazione nazionale a difesa della legge popolare sul solare in Campania.
E’ incredibile!! Cento, mille volte incredibile!!
Il 18 febbraio scorso è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania la Legge Regionale n.1 “Cultura e Diffusione della Energia Solare in Campania”, divenendo da tale data legge ufficiale della Regione Campania.
La legge è stata discussa ed approvata alla unanimità in Consiglio Regionale ed in ben tre Commissioni del Consiglio stesso, la I sulla ammissibilità, la VII sul merito e la II sulle norme finanziarie. Ieri, ad un mese dalla sua entrata in vigore è stato approvato, con la opposizione netta ed il conseguente voto contrario del PD, un emendamento nella legge finanziaria che abroga praticamente metà della legge, ovvero gli articoli 3, 4, 5, 7, 8, 9.
Che cosa è successo perché in un mese la stessa Commissione e gli stessi Consiglieri che avevano votato a favore della legge e che avevano fatto anche eclatanti dichiarazioni alla stampa esaltando e facendo proprio, l’eccezionale valore della legge, abbiano cambiato idea ed oggi si mobilitano per la cancellazione indiretta della legge? Quali potentissime lobbies si sono mosse per difendere i loro immani interessi messi in discussione dai grandi valori della legge popolare? E’ la estremamente inquietante domanda che non può non porsi anche sul piano della stessa Magistratura, tenendo conto che anche assurde proposte di cancellazione di gran parte della legge popolare non vengono attivate secondo le normali procedure istituzionali di corretta discussione di nuova legge modificativa della legge stessa, ma con un autentico colpo di mano, con un emendamento nella legge Finanziaria, in una Commissione, la II, che non ha il ruolo istituzionale di entrare nel merito ma quello di effettuare la copertura finanziaria!!
E’ un atto gravissimo quello che si sta cercando di attuare calpestando la volontà popolare – mai legge regionale di iniziativa popolare ha avuto tale consenso su ogni piano – e violentando lo stesso Statuto della Regione che ne costituisce la Costituzione della Campania e che assegna un ruolo fondamentale alla iniziativa popolare.
E’ un atto gravissimo profondamente contrario agli interessi ambientali, culturali, economici, produttivi, scientifici, sociali di democrazia e partecipazione della campania e dell’intero Paese.
Il Comitato Promotore della Legge Popolare sul Solare, nel mentre chiede a tutti i Gruppi Politici della Campania di respingere l’emendamento di cancellazione di contenuti fondamentali della legge, chiede, a livello nazionale, a tutti cittadini, alle organizzazioni, ai movimenti, alle forze sociali e politiche, alle istituzioni al mondo della cultura della scienza, che hanno sostenuto e sostengono la legge, una grande mobilitazione a tutela della legge stessa , dei suoi contenuti e dei valori fondamentali di democrazia e di partecipazione che essa esprime invitando ad inviare una mail ai Presidenti del Consiglio Regionale e della Giunta Regionale e ai singoli Consiglieri con la semplice scritta:
“La legge di iniziativa popolare sul solare, oggi legge n.1/13 della Regione Campania, è un immenso patrimonio della Regione e del Paese e va pienamente tutelata. Estremamente preoccupati di quanto oggi, di poco chiaro e corretto anche sul piano della procedura istituzionale, è in atto nella discussione sulla legge finanziaria della regione per la soppressione di fondamentali contenuti di Essa, Vi chiediamo di respingere l’emendamento di cancellazione dei suoi articoli, 3, 4, 5, 7, 8 e 9, protocollo n.252/19 del 19 marzo 2013 approvato nella II Commissione. Certi dell’accoglimento della nostra richiesta, Vi ringraziamo e Vi porgiamo i più distinti saluti.
La cancellazione della legge popolare sul solare in Campania costituirebbe anche un incalcolabile favore alle cosche e ai clan malavitosi.
Ma come è possibile che il Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, il Presentatore dell’emendamento che vuole in sostanza cancellare la legge popolare sul solare, Fulvio Martusciello, i Consiglieri che in Commissione Bilancio hanno votato a favore dell’emendamento, e soprattutto il Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera che intende impugnare la legge e l’intero Governo che parla tanto di lotta alla mafia, alla ndrangheta e alla camorra, non comprendano che la cancellazione della legge popolare sul solare in Campania, oggi legge n.1 del 2013 della Regione, oltre ad altri immani danni ambientali, economici, produttivi, sociali, scientifici, culturali, è anche un incalcolabile favore ai clan malavitosi che proiettano i loro immani business sul solare nell’accezione complessiva, dall’eolico ai grandi parchi fotovoltaici?
Quanto di gravissimo avvenuto, o meglio smascherato in questi giorni dalla DIA e dalla Procura di Trapani, in Sicilia e di ben poco lontano nel tempo in Calabria, in Puglia, in Campania, e sempre più in tutta Italia, trova la ragione prima nell’anarchia totale legislativa in cui il rinnovabile si trova per il regime concessionario e nella mancanza di ogni pianificazione territoriale del settore. Le mazzette milionarie o le intimidazioni costituiscono perciò oggi la via programmatica delle concessioni, della realizzazione, e della gestione degli impianti: il danno è abnorme per l’immagine stessa ed il futuro delle fonti rinnovabili fino a legittimi e giustissimi movimenti popolari contro di esse, tutto giocando naturalmente a favore delle potenti lobbies del petrolio, del carbone, del gas e delle Bande del Buco. .
La legge popolare sul solare, ribalta totalmente tale anarchia e vuoto legislativo ed è imperniata tutta sulla preziosità del territorio e sulla pianificazione; se sono in buona fede quelli che vogliono cancellare la legge leggano il contenuto della relazione della legge, che è parte integrante della legge stessa, e poi gli articoli conseguenti..
“ La grandissima disponibilità (dell’energia)…non significa affatto non porre come questione centrale la produzione e l’uso necessari e corretti della energia. La consapevolezza della preziosità della energia sta proprio nella consapevolezza della preziosità del territorio, della sua limitatezza e del bisogno di esso da parte non solo dell’Uomo ma della “Biodiversità”, nelle sue molteplici espressioni ed esigenze. La tutela dell’agricoltura, del verde nell’accezione più globale, dei valori culturali, storici, naturalistici, costituisce riferimento essenziale e necessario vincolo per ogni piano solare. Tutta la legge è perciò imperniata su questa filosofia dell’energia dal sole, che per qualità e quantità armonizza in maniera nuova il “Piano Regolatore” e gli altri strumenti urbanistici che regolano il territorio, nell’uso “plurimo rispetto alle funzioni” cui è destinato, con l’integrazione della produzione di energia solare, incentivando particolarmente tali scelte. Poiché la produzione energetica non nasce più da pozzi o da gasdotti o da miniere di uranio lontane anche decine di migliaia di chilometri o posti nel fondo degli oceani, ma dal proprio territorio, è evidente che il centro del “potere” (piccolo) delle decisioni e della gestione della energia torna alle Comunità Locali, ai Comuni che definiscono i loro piani PESC (Piani Energetici Solari Comunali) e le loro RES (Reti Elettriche Solari).”
Dopo quanto di mafioso, camorristico, malavitoso è successo e succederà sempre di più con il crescente diminuire delle fonti fossili, come si può solo immaginare di cancellare un articolo di legge come quello sui PESC?, : Nei PESC vengono definiti i possibili diversi tipi di solarizzazione delle singole aree del proprio territorio in armonia con la piena tutela dei valori architettonici, archeologici, storico e culturali a mezzo del parere vincolante delle Soprintendenze. Nei PESC, anche con variante ai vigenti piani regolatori, sono individuate le aree necessarie per impianti solari di potenza necessaria e sufficiente all’intera copertura del fabbisogno energetico del territorio del singolo comune.
Amministratori e governanti saggi e moralmente ed intellettualmente onesti, che realmente credono nella lotta alla malavita organizzata, estirpando le radici della loro azione, all’esatto opposto di quanto sta avvenendo, dovrebbero attivare ogni loro sforzo per l’attuazione della legge e dei predetti fondamentali obbiettivi.
Noi speriamo ancora che ciò accada a partire dalla cancellazione dell’emendamento abrogativo di gran parte della legge approvato a maggioranza in Commissione Bilancio e dalla rinuncia del Governo ad impugnare la legge.
Se ciò non dovesse avvenire, appare chiaro perché spaziano indisturbati camorra, ndrangheta e mafia, almeno su un settore di così grande rilevanza e senza limiti temporali come quello delle fonti rinnovabili.
Per il Comitato Promotore
umberto amato; salvatore borrelli; anna maria cicellyn comneno; antonio d’acunto;desiree d’accico, roberto de luca; salvatore de martino; michele di gerio; francesco diliberto; annamaria esposito; ermete ferraro; nicola lamonica; antonio locoteta; bruno miccio; francesco miccio;aldo pappalepore; pina prezioso; ciro scafa; paola silvi; rosario stornaiuolo; valeria vaiano
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